L’importanza della musica e di una seconda lingua
Competenze musicali e linguistiche. Dopo i tre anni non sarà più lo stesso!
Occorre soffermarsi a riflettere sulla considerazione elementare che tutto ciò che rende uomo un uomo viene essenzialmente appreso nei primi tre anni di vita:
Muoversi e camminare in posizione verticale; afferrare utilizzando la prensilità degli arti superiori per trasformare abilmente la realtà esterna; parlare; cantare.
Più tardi tali competenze non potranno più essere acquisite in maniera facile e naturale, e mai nella loro interezza. Queste finestre temporali dell’apprendimento, estremamente selettive e specifiche (per cui in dati momenti della vita è possibile acquisire realmente alcune capacità) erano dette dalla loro scopritrice Maria Montessori “periodi sensitivi”.
Entro i primi tre anni il bambino è un infante, parola derivante dall’antica espressione latina infans, ovvero non manifesto: egli non si manifesta ancora attraverso quello che è il tratto più peculiare dell’essere umano, ovvero il linguaggio verbale.
Eppure, come dimostrato dalle scienze linguistiche e cognitive, è proprio allora che egli sta elaborando, con una potenza, una velocità ed una creatività irripetibili in altre fasi della sua vita, la facoltà della Parola, che attorno ai tre anni esploderà in una produzione linguistica travolgente, detta “esplosione del linguaggio”.
Cosa accade nella “mente del bambino” nella penombra di quei primi tre anni? Egli attraversa il “periodo sensitivo” per il linguaggio, ovvero la finestra temporale entro la quale può apprendere quantità enormi di competenze linguistiche, naturalmente e senza alcuno sforzo. Conclusasi tale finestra temporale, l’apprendimento linguistico si fa sempre più difficile, e mai più nulla potrà essere appreso ad un livello di competenza paragonabile a quanto appreso allora.
Da zero a tre anni, e sia chiaro che per zero si intende dal momento del concepimento, l’infante si relaziona eccezionalmente con il suono: con la voce materna anzitutto, quindi con la lingua materna e con le lingue in generale, e con il linguaggio musicale.
Entro i 3 anni l’ambiente sonoro e sociale possono condurre il bambino a divenire senza sforzo bilingue o addirittura trilingue, ed a maturare una notevole competenza nell’ascolto e nella produzione musicale.
Tralasciando le implicazioni sociali dell’aver maturato tali competenze, quali la semplificazione del corso di studi e della futura vita lavorativa, tali competenze possono mettere il bambino in condizione di sviluppare più pienamente il proprio potenziale umano, dotandolo di utili strumenti per muoversi nel mondo.
Il bambino è fatto per imparare, per evolversi: questa è la sua condizione, e qualsiasi cosa la soddisfi nutre l’interiorità di quest’essere umano in formazione.
Oltre che in Italiano, la Libera Università dei Bambini conduce specifiche parti della propria vita scolastica in una seconda lingua, così da attivare un apprendimento bilingue nel bambino.
I veicoli di tale proposte sono essenzialmente tre:
- Momenti di vita pratica nel nido, nei quali le educatrici si offrono rispettosamente e con pazienza alle esigenze di dialogo del bambino.
- Canzoni accuratamente selezionate, per la loro forma sonora, per le tematiche care al bambino, per la durata, per la metrica, per la rispondenza alla vita pratica del bambino, per i contenuti lessicali.
- La voce umana è privilegiata in ogni istante, poiché è anzitutto con essa che il bambino per natura si rapporta, e da essa è portato ad apprendere. Strumenti elettronici sono un ausilio tenuto ampiamente al margine delle attività, ove appaiano realmente utili alla stessa. E’ l’Educatrice a parlare e cantare, non un qualunque registratore.
I Metodi utilizzati sono : “Musichiamo“, un insieme di 40 brani specifici per i Bambini, ad ognuno dei quali corrisponde una attività, un movimento che i Bambini imparano ben presto e ripetono automaticamente all’ascolto del brano corrispondente e “Musica in Fasce” del Metodo Gordon.
Il Dr. Edwin Gordon dimostrò che nella stessa età in cui si apprende il linguaggio verbale il bambino può anche apprendere, con procedure similari, il linguaggio musicale. Ciò avviene nella misura in cui sia esposto a precisi, coerenti e ripetuti stimoli musicali. A quel punto egli svilupperà competenze elevate sia nell’ascolto sia nella produzione musicale, ad un livello che non sarà più conseguibile in età successive.
Presso la Luba i bambini sono immersi in un ambiente linguistico e sonoro avente come sbocco naturale:
Il bilinguismo (Metodo Hocus&Lotus) e seconda lingua tematica (circa 2 ore settimanali) e la competenza musicale
E’ chiaro che alla fine dei primi tre anni di vita saranno appena visibili i risultati di un tale profondo lavoro, ma come chiarito finora essi non tarderanno, se coltivati, ad esprimersi con l’irresistibile forza dello sviluppo del bambino. Quando si impara una lingua, aumentano le connessioni cerebrali e la mente diventa più “flessibile” (Area di Broca, zona frontale). Tra i consigli per imparare una lingua vi è anche quello di “imitare i bambini”. L’immagine che segue mostra un esempio di programmazione settimanale della lingua inglese.
FONTI: dr Noam Chomsky – d.ssa Maria Montessori – dr Edwin Gordon